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Grafia


Regole grafiche

Innanzitutto si è scelto di stabilire il numero massimo di due nomi, per rispondere all’esigenza di non appesantire inutilmente le tavole che devono essere precise, univoche e sintetiche (anche per ragioni di spazio), ma anche per garantire i casi non infrequenti in cui le due macrovarietà del sardo hanno parole di etimo differente, che sono entrambe assolutamente rappresentative della loro varietà (ad es. pòddighe/didu, sciacuai/samunare e così via).

Per il problema del dualismo che riguarda invece alcune coppie fonetiche che differiscono solo ed esclusivamente per uno o due suoni in parole che sono identiche salvo per la pronuncia di alcune lettere, si propongono soluzioni per evitare inutili doppioni, ad esempio con le vocali finali (come cane/cani e domo/domu) o con certe coppie di consonanti (come chida/cida o bitzicreta/bicicreta).

Poiché esistono da tempo studi sulla possibilità di una grafia unica per gli aspetti bipolari della pronuncia delle varietà rappresentative del sardo (definita GSP, grafia sarda polifonetica), si propone un minimo di grafemi che si possono utilizzare sperimentalmente nelle tavole. Si sottolinea però CHE NON C’È NESSUNA VOLONTÀ DI PROPORRE UNO STANDARD (non è questa la sede), ma solo L’ESIGENZA DI OTTIMIZZARE IN MODO SEMPLICE ED ECONOMICO LE DIDASCALIE delle tavole.

Considerando che i primi destinatari delle tavole sono bambini e ragazzi, ciò potrebbe essere considerato UN ESPERIMENTO CHE POSSA VERIFICARE LA POSSIBILITÀ DI UN TALE UTILIZZO ANCHE IN FUTURO PER ALTRI SCOPI.

Le coppie fonetiche che ricorrono più spesso nelle parole di uso comune sono le seguenti (a destra la soluzione semplice proposta, con un esempio):

Coppie foneticheGrafemiEsempi
-I / -EĖCANĖ
-U / -OŪDOMŪ
CI, CE / CHI, CHEĈĈIDA – ĈENA
GI, GE / GHI, GHEĜINĜÌRIU-ÀNĜELU
-XI, -XE / -GHI, -GHEXMEIXINA – PAXĖ
SCI, SCE / SCHI, SCHEPIINA – PIĖ
C palatale / TZÇBIÇICRETA – ÇARRA
G palatale / ZZBINZA – ORZU
TZ / TTHPUTHU – PRATHA

In tutti gli altri casi si useranno i grafemi normali, accettati da tutti gli standard di grafia del sardo (per la quale rimandiamo alla pubblicazione Su Sardu – Proposta di ortografia), usando la doppia dicitura nei casi non unificabili (ÀCUA/ABBA, GUÀRDIA/BÀRDIA, FILLU/FIZU), e con la semplice aggiunta di DZ nei rarissimi casi di coincidenza di Z sonora in tutto il sardo (es. cultismi come DZERŪ).

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